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  • Immagine del redattoreDave

Le due sonde Voyager sono state richiamate e tornano indietro



Spedite ad esplorare lo spazio nel 1977, inizialmente, entrambe le sonde hanno studiato i pianeti Giove e Saturno. Successivamente, Voyager 2 ha visitato anche Urano e Nettuno, diventando così l'unica sonda ad aver effettuato un passaggio ravvicinato di entrambi i pianeti. I dati raccolti dalle sonde hanno fornito importanti informazioni sui giganti gassosi e hanno aiutato a determinare la massa di Nettuno, contribuendo a smentire l'ipotesi di un ipotetico pianeta massiccio oltre Plutone, noto come Pianeta X.

Attualmente, le sonde Voyager sono state richiamate ufficialmente per riparazioni come scrive astronautinews e stanno rientrando dopo 46 anni, Nonostante siano state lanciate nel 1977, le sonde continuano a trasmettere dati, grazie alle loro batterie termoelettriche a isotopi radioattivi. Tuttavia, alcuni strumenti sono stati disattivati per conservare energia. Voyager 1 aveva iniziato ad attraversare l'eliopausa nel 2003 e si trova attualmente in una regione chiamata elioguaina, a circa 125 UA dal Sole. Voyager 2 ha raggiunto una distanza di 100 UA dal Sole nel 2012.

Entrambe le sonde sono state costruite presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA e portano a bordo il Voyager Golden Record, un disco contenente registrazioni della Terra, tra cui immagini, suoni e musica, insieme a istruzioni per accedervi nel caso in cui vengano ritrovate.


Noi riteniamo che sia proprio questa la ragione del rientro, infatti dopo aver capito che non solo non siamo soli nell'universo, e che non siamo nemmeno il predatore all'apice, il rischio è proprio quello di dare a qualcuno di pericoloso per la nostra specie, l'indirizzo del nostro pianeta e le istruzioni per raggiungerci. Le due sonde hanno viaggiato per 46 e viaggeranno altri 46 anni prima di arrivare vicino alla terra. Difficilmente verranno riparate dopo 92 anni, forse è meglio costruirne qualcuna nuova con una tecnologia più moderna e non vecchia di 90 anni. la scusa della riparazione ci sembra un po' debole.


Il disco d'oro a bordo delle sonde Voyager è conosciuto come il "Voyager Golden Record". È stato incluso come parte di un messaggio inteso per eventuali forme di vita extraterrestri che potrebbero incontrare le sonde nel loro viaggio attraverso lo spazio interstellare. Il disco contiene una vasta gamma di suoni e immagini che rappresentano la diversità della vita e della cultura sulla Terra. Le registrazioni includono saluti in diverse lingue, suoni della natura, brani musicali di varie culture, immagini della Terra e dell'umanità, oltre a istruzioni su come riprodurre il disco e decifrare il suo contenuto.


L'idea di includere un messaggio di questo tipo è stata concepita dal famoso astronomo e divulgatore scientifico Carl Sagan insieme a un team di collaboratori. L'intenzione era quella di creare una sorta di "carta d'identità" dell'umanità e della Terra, da condividere con eventuali civiltà aliene che potrebbero incontrare le sonde nel loro viaggio attraverso lo spazio interstellare.


Il disco d'oro rappresenta un gesto simbolico di esplorazione e di condivisione della conoscenza umana con il vasto universo che ci circonda.



Le informazioni nella parte superiore destra dell'immagine del disco d'oro a bordo della voyager sono progettate per mostrare come le immagini devono essere costruite dai segnali registrati. Il disegno superiore mostra il segnale tipico che si verifica all'inizio di un'immagine. L'immagine è fatta da questo segnale, che traccia l'immagine come una serie di linee verticali, simile alla televisione ordinaria (in cui l'immagine è una serie di linee orizzontali). Le linee dell'immagine 1, 2 e 3 sono indicate in numeri binari, e la durata di una delle "linee dell'immagine", circa 8 millisecondi, è indicata. Il disegno immediatamente sotto mostra come queste linee devono essere disegnate verticalmente, con uno "interlace" scalato per dare la corretta rappresentazione dell'immagine. Immediatamente sotto questo c'è un disegno di un intero raster dell'immagine, che mostra che ci sono 512 linee verticali in un'immagine completa. Immediatamente sotto questo c'è una replica della prima immagine sul disco per permettere ai destinatari di verificare che stiano decodificando correttamente i segnali. Un cerchio è stato utilizzato in questa immagine per garantire che i destinatari utilizzino il rapporto corretto di altezza orizzontale rispetto a quella verticale nella ricostruzione dell'immagine.


Alla Nasa si devono essere resi conto che le sonde e il disco d'oro pongono un certo rischio per la nostra specie e devono aver deciso di riportarle indietro, ma queste sono nostre speculazioni.


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